Ipse segue (nel male) le impronte di Blu

Ipse2000 è il consorzio che ha vinto la licenza per l'UMTS accanto ai tre attuali gestori GSM e alla nuova H3G. Oggi il consorzio non sembra avere più un futuro certo, e tra i lavoratori serpeggia una forte inquietudine.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-03-2002]

Ipse2000 è il consorzio, che vede in quota predominante gli spagnoli di Telefonica, che ha vinto la licenza per l'UMTS, indetta lo scorso anno dal Governo italiano; Ipse 2000 si trova attualmente in compagnia dei tre gestori GSM (Tim, Omnitel Vodafone e Wind) e del nuovo gestore H3G.

Il consorzio Ipse2000 ha come suo amministratore Pier Luigi Celli, già capo del personale in Omnitel ed Enel, ma soprattutto ex direttore generale della Rai sotto la Moratti e Siciliano, rispettato e stimato da tutto lo schieramento politico.

Ipse2000 si trova oggi in un'impasse che i suoi dipendenti (circa 650, provenienti da Tim, Omnitel e Wind, con altissima qualificazione) soffrono con grande preoccupazione, come segnalano diverse lettere anonime inviate agli organi di stampa e anche alla nostra redazione.

Mentre Tim, Omnitel, Wind e H3G annunciano nell'autunno dell'anno in corso la partenza sperimentale del loro UMTS, per testare tecnologie di rete, terminali e servizi, e parlano di miliardi di euro per i primi investimenti, Ipse non sta annunciando il piano preciso di copertura del territorio nazionale, piano con cui si era impegnata presso il Governo per vincere la licenza.

Inoltre H3G ha stipulato un contratto di roaming per il GSM con Tim ed è stata interessata all'acquisto di Blu, mentre Ipse ha dichiarato il suo assoluto disinteresse per il GSM, che unito al non investimento nell'UMTS non è un bel segnale.

I motivi di questa stasi, per la quale si è parlato di congelamento dell'azienda (ma è possibile tecnicamente?), o addirittura di una sua liquidazione, potrebbero essere ricondotti al patto di non belligeranza che la nuova Telecom Italia di Tronchetti Provera e gli spagnoli di Telefonica avrebbero concluso: Telecom Italia si ritira dal wireless spagnolo e lo stesso fa Telefonica in Italia.

Sarebbero scelte di non interferenza reciproca, indispensabili per i gestori della telefonia mobile che devono reggere l'urto delle migliaia di miliardi necessari per l'UMTS, senza conoscere il ritorno certo in termini di redditività, in una fase di minore euforia dei mercati per la new economy.

Intanto il consiglio di amministrazione di Ipse, un mese fa, ha riconfermato i propri impegni per la partenza dell'UMTS, ma i dipendenti denunciano il fatto che, concretamente, non è cambiato nulla. Sempre il Cda ha parlato di una ristrutturazione, che potrebbe significare tagli e licenziamenti, in un'azienda che ancora non è operativa.

Il Governo che deve vigilare sull'adempimento degli obblighi connessi alla licenza UMTS finora è stato alla finestra: i dipendenti Ipse, forse, vorrebbero che fosse un po' più attento.

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Pier Luigi Tolardo

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